SOLENNITA’ DEI SETTE SANTI FONDATORI DEI SERVI DI MARIA

CONVENTO DI MONTE SENARIO SOLENNITÀ DEI SETTE SANTI FONDATORI
TRIDUO in preparazione alla solennità ore 21,00
14 Martedì animata dalla comunità “Le Pietre vive”
15 Mercoledì animata dalle suore serve di Maria
16 Giovedì animata dalla nostra fraternità

Venerdì 17 febbraio: FESTA LITURGICA dei SETTE SANTI

Ore 11,00 concelebrazione presieduta dal
S. E. Card. Giuseppe Betori.
Saranno presenti i sacerdoti del Vicariato, religiosi, suore , sindaco e autorità civili e fedeli.

Domenica 19 febbraio FESTA “ESTERNA” dei SETTE SANTI

ore 11,30 concelebrazione
presieduta da:
Fra Moreno M. Versolato servo di Maria, cappellano del carcere di Rebibbia di Roma .
Coro sorelle Sciarelli

PER LA SOLENNITA’ DEI SETTE SANTI FONDATORI
MOSTRA D’ARTE “il colore si fa poesia”

Fra Giovan Battista M.Pesci, frate della nostra comunità.
La mostra verrà inagurata il 17 febbraio alle ore 10,00.

PER LA SOLENNITA’ DEI SETTE SANTI FONDATORI
CONCERTO a Monte Senario

Sabato 18 febbraio 2023 alle ore 16,00 presso la chiesa

TRIO STRUMENTALE
CAMERATA DE’ BARDI.
Violino: Roberta Malavolti Landi
Clarinetto/clarinetto basso/ e flauto dolce : Sabrina Malavolti Landi
Pianoforte: Debora Tempestini

I TESTI

I Servi fin dall’inizio, da prima ancora: il più antico documento in cui si fa memoria dei Sette Padri li mostra servi dei malati poveri dell’Ospizio di Fonte Viva del Bigallo.
L’Ordine dei Servi è stato concepito in un ospedale, quando hanno detto dì al dolore dell’uomo;
è stato partorito sul monte nella contemplazione, nel sì a Dio.
Concepimento nel luogo del dolore
Parto nel luogo della luce, sul monte dove si posa il primo raggio del giorno, dove indugia l’ultimo sole.
Amare il cielo e la terra con la stessa intensità:
sapore di pieno Vangelo.
E poi è nato quassù un altro servizio, bellissimo, quello della settima città di rifugio.
Dio aveva chiesto a Mosè di stabilire in Israele sei città (Numeri 35,14) dove poteva rifugiarsi chi, israelita o straniero, fosse colpevole di omicidio, ma involontario, preterintenzionale, per sfuggire alla vendetta dell’occhio per occhio, dente per dente. Erano sei città di rifugio che accoglievano coloro che avevano cciso senza aver prima odiato.
’Ordine, il monte, divenne Settima città di rifugio per Firenze, per l’Italia, per l’Europa, luogo della misericordia che non cede, non si piega alla real politik.
La bolla papale del 1250 – autorizza i Primi Padri ad accogliere i soldati che vogliono smettere con le armi e a togliere loro la scomunica: si trattava dei soldati di Federico II, sconfitti nella guerra contro il Papa
Non solo soldati, ma nemici; non pericolo da evitare, ma sconfitti in fuga su cui puoi infierire impunemente. Ed ecco che a Monte Senario accade che dall’ostilità si passa all’ospitalità, gli avversari si riconciliano, il perdono disarma la vendetta, i nemici si stringono la mano. Per questo, lungo tutta la nostra storia, nessun frate Servo di Maria è mai stato nell’Inquisizione, mai un inquisitore! Per divieto del DNA. (p. Ermes)
Preghiera

A voi, Sette santi fratelli, padri di tutti i Servi di santa Maria, garanti del nostro cammino di speranza nella Chiesa, rivolgiamo oggi questa supplica fidente, perché ci confortiate nell’impegno, che abbiamo assunto lietamente, come vostri eredi, verso il mondo del nostro tempo.

1. A te, Bonfiglio, il primo dei sette,
chiediamo di poter ritrovare tutti noi nella conversione allo Spirito la viva radice della speranza, che soltanto può crescere e fiorire in un cuore fattosi puro e attento alla sua interiore verità.

A te ricorriamo,
fedele servo di santa Maria,
custode della nostra speranza.

2. Al secondo dei sette,
chiediamo la sapienza di tornare spesso ad ascoltare, con gioiosa sorpresa, il silenzio fremente del brusio degli angeli, questi amici indispensabili per accenderci alla visione e prendere ordini solo dall’alto.

3. Al terzo dei sette,
chiediamo la lieta convinzione che la speranza si alimenta dalla grazia disseminata incessantemente nella monotonia dei giorni, quale polline dell’Eterno, elargito in sovrabbondanza per sempre nuove e imprevedibili fioriture.

4. Al quarto dei sette,
chiediamo l’intelligenza di saperci alleare con tutte le piccole speranze terrestri, per riscattare dal di dentro, con trepida gioia, i sogni di ogni creatura nella vivida memoria sacramentale del Signore, risorto con tutti i nostri desideri.

5. Al quinto dei sette,
chiediamo di imparare a costruire, con entusiasmo ed umile pazienza, quelle strutture di fraternità, che siano veraci occasioni di speranza per i poveri entro la storia perversa del mondo, facendosi solidali con ogni progetto di liberazione.

6. Al sesto dei sette,
chiediamo la passione di donare senza pigrizia frutti e semi di speranza, tramite in diuturno servizio alla bellezza, che, in una realtà spesso carica di disinganni, resta seducente nostalgia del mistero e orientamento supremo all’invisibile.

7. A te, l’ultimo dei sette, Alessio,
chiediamo il dono della pace terminale di un dolce transito, oltre l’ultima frontiera, verso il Regno, che è traguardo di ogni pena e compimento di ogni attesa, ove tutti gli esseri si ricongiungono alla loro prima scaturigine luminosa.