Sacro Eremo di Montesenario – Gennaio 2018

LETTERA DA MONTE SENARIO

All’inizio del nuovo anno , la Chiesa celebra la solennità di Maria, santa madre di Diio. La maternità divina di Maria  è un dogma ,è una  verità  proclamata dal Concilio di Efeso nel 431.

La Theotokos  (genitrice  di Dio) è un mistero grande e stupendo.

Maria  è madre  di Gesù Cristo ,vero Dio e  vero uomo ,non solo di Cristo uomo ,ma del Cristo totale. La sua maternità divina  non   si limita e si   esaurisce  solo al   concepimento e al  parto e  ,ma  è una maternità che attraversa tutta  vita e il mistero  di Cristo. Maria per trent’anni   è vissuta insieme a Gesù e Giuseppe  nel silenzio e vivendo  sulla terra una vita  come  tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro.
Antonino Bello la descrive così: ”La Vergine Maria non è vissuta  sulle nuvole. I suoi pensieri non erano campati in aria. Viveva una vita comune a tutti.
Simile, cioè, alla vita della vicina di casa. Beveva l’acqua dello stesso pozzo. Pestava il grano nello stesso mortaio. Si sedeva al fresco dello stesso cortile. Anche lei arrivava stanca alla sera, dopo una giornata di lavoro. Le sorprese, però, non sono finite, perché venire a sapere che la vita di Maria fu piena di sollecitudini familiari e di lavoro come la nostra, ci rende questa creatura così inquilina con le fatiche umane, da farci sospettare che la nostra penosa ferialità  non debba essere poi così banale come pensiamo”. Dopo trent’anni di silenzio Gesù inizia il suo ministero pubblico  e Maria lo segue,  lo  ascolta  mentre proclama la nuova strepitosa notizia, lo  sostiene nelle sue difficoltà e  lo accompagna con l’affetto di madre  nelle relazioni conflittuali con alcune persone ed istituzioni. Ella le è accanto: quando il  potere socio-economico  lo contesta perché smaschera  la loro  cattiva amministrazione, quando  la sua parentela  considera suo figlio  un pazzo, -quando i capi religiosi  lo perseguitano e lo osteggiano perché predica e annuncia un messaggio rivoluzionario che mette in crisi le istituzioni della classe sacerdotale. La sua maternità divina  raggiunge la sua pienezza  nel momento in cui  partecipa alla  sua passione e accetta   la sua morte di croce, fonte di salvezza e di liberazione dal peccato e dalla morte .
La sua maternità non finisce con la morte di Cristo  ,ma Cristo stesso  la trasferisce ,la dona al discepolo che egli amava (simbolo di tutta la chiesa) : “Donna ecco tuo figlio. Giovanni ecco tua madre”. Maria è stata una madre silenziosa e sapiente .L’evangelista Luca annota annota :Maria da parte sua  custodiva  tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Maria medita  come sia possibile tenere insieme gli estremi: una stalla e sopra di essa una moltitudine di angeli,  un bambino che piange e il Verbo che è presso Dio.
La debolezza e la forza, la divinità e  l’umanità, il cielo e la terra. Questi estremi sono come delle tessere   che verranno messe  insieme  come in un mosaico nel  venerdì santo quando  lei  sta sotto la croce. . E’ in quel momento che tutto diventa chiaro. Santa Maria nel mistero di Cristo ha avuto un ruolo importante . Ella è stata madre ,compagna, discepola e collaboratrice nel piano della salvezza .L’essere stata madre di Dio  è  stato un privilegio che il Signore le ha concesso .Di  fronte a questo privilegio siamo colti da stupore e fa nascere in noi un interrogativo : noi dobbiamo solo  ammirare e contemplare   oppure possiamo diventare anche madri di Cristo? Sant’Agostino risponde: ”SI lo possiamo “
Si possiamo diventare anche noi madri di Cristo quando siamo generatori di vita, di bellezza, di amore ,di pace, di speranza  e di fiducia, quando incarniamo la parola di Dio che ascoltiamo  quotidianamente ,quando rivestiamo la parola di Dio di carne e   di concretezza..

ANNNO 2018
Affidiamo il nuovo anno alla provvidenza di Dio.. Cosa ci riserverà l’anno che viene? Io non lo so, ma di una cosa sono certo: il Signore mi farà grazia, che vuol dire: il Signore si rivolgerà verso di me, si chinerà su di me. Mi farà grazia di tutti gli sbagli, di tutti gli abbandoni; posso anche andare lontano, ma Lui camminerà con me; nelle mie prove dure Lui si chinerà su di me; posso cadere a terra, farmi del male e Dio si legherà  cora di più, si chinerà più profondamente su di me. Il Signore è curvo su ciascuno di noi   perché vuole che non gli sfugga un solo nostro  sospiro, che non vada perduta una sola nostra  lacrima.

Qualunque cosa accadrà quest’anno, Dio mi sorriderà. Nostro  compito per l’anno che viene è di benedire tutti: i nostri fratelli e sorelle, ogni  persona che incontreremo sulla nostra  strada.