CONVENTO DI MONTE SENARIO – MEDITAZIONE PRENATALIZIA
MOLTE PERSONE MI HANNO CHIESTO I TESTI DELLA VEGLIA PRENATALIZIA:
Ecco i testi
Canto
CAMMINIAMO INCONTRO AL SIGNORE
Rit.: Camminiamo incontro al Signore,
camminiamo con gioia.
Egli viene non tarderà,
egli viene ci salverà.
Egli viene il giorno è vicino
e la notte va verso l’aurora,
eleviamo a lui l’anima nostra,
non saremo delusi, non saremo delusi. (Rit.)
Egli viene: andiamogli incontro
ritornando sui retti sentieri,
mostrerà la sua misericordia,
ci darà la sua grazia, ci darà la sua grazia. (Rit.)
Egli viene: è il Dio fedele,
che ci chiama alla sua comunione.
Il Signore sarà il nostro bene,
noi la terra feconda, noi la terra feconda. (Rit.)
CAMMINIAMO INCONTRO AL SIGNORE
Rit.: Camminiamo incontro al Signore,
camminiamo con gioia.
Egli viene non tarderà,
egli viene ci salverà.
Egli viene il giorno è vicino
e la notte va verso l’aurora,
eleviamo a lui l’anima nostra,
non saremo delusi, non saremo delusi. (Rit.)
Egli viene: andiamogli incontro
ritornando sui retti sentieri,
mostrerà la sua misericordia,
ci darà la sua grazia, ci darà la sua grazia. (Rit.)
Egli viene: è il Dio fedele,
che ci chiama alla sua comunione.
Il Signore sarà il nostro bene,
noi la terra feconda, noi la terra feconda. (Rit.)
Nel nome del Padre……..
I°Lettore:
Non ci sarà il Natale?
Certo, ce ne sarà uno! Più silenzioso e più profondo, più simile al primo Natale quando è nato Gesù, senza tante luci sulla terra, ma con la stella di Betlemme ,con le strade intermittenti della vita nella sua immensità .Niente impressionanti parate regali ma l’umiltà dei pastori alla ricerca della Verità . Senza certo grandi banchetti, ma con la presenza di un Dio onnipotente.
Non ci sarà il Natale?
Certo ce ne sarà uno! Senza le strade piene di gente, ma con il cuore ardente per Colui che viene. Niente chiasso, né fanfara, proteste e resse.. Ma vivendo il mistero senza paura del Covid-Erode, che pretende di toglierci il sogno dell’attesa.
Natale ci sarà perché Dio è con noi .E noi condivideremo, come fece Cristo nella mangiatoia ,la nostra povertà, la nostra prova, le nostre lacrime, la nostra angoscia e la nostra condizione di orfani.
Ci sarà Natale perché abbiamo bisogno di questa luce divina in mezzo a tante tenebre. Il Covid -19 non può raggiungere il cuore e l’anima di quelli che pongono la loro speranza e il loro ideale in cielo.
Certo che ci sarà il Natale!
Canteremo i canti di Natale.
Dio nascerà e ci renderà liberi.
(Padre Javier Loez, sacerdote di Pamplona in Spagna con il quale papa Francesco si è complimento al telefono per il testo)
II° lettore
Rit Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia. (reitato)
Non adirarti, o Signore, non ricordarti più
dell’iniquità:
Ecco che la città del Santo è divenuta deserta:
Sion è divenuta deserta: Gerusalemme è desolata:
La casa della tua santificazione e della tua gloria,
Dove i nostri padri Ti lodarono.
Rit Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.
Peccammo, e siamo divenuti come gli immondi,
E siamo caduti tutti come foglie:
E le nostre iniquità ci hanno dispersi come il vento:
Ci hai nascosto il tuo volto.
E ci hai schiacciati per mano delle nostre iniquità.
Rit Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.
Guarda, o Signore, l’afflizione del tuo popolo,
E manda Colui che deve essere mandato:
Manda l’Agnello dominatore della terra,
Dalla pietra del deserto al monte della figlia di Sion:
Affinché Egli tolga il giogo della nostra schiavitù.
Rit Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.
Consolati, consolati, o popolo mio:
Presto verrà la tua salvezza:
Perché ti consumi nella mestizia, perché il tuo dolore si è rinnovato?
Ti salverò, non temere,
Perché io sono il Signore Dio tuo,
il Santo d’Israele, il tuo Redentore
Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi prova chi rende giustizia.
I° Lett.
IDal libro del profeta Isaia :
[1]Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.[1]Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
[2]Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
[3]Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
[4]ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
[5]Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
[6]Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
[7]La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
[8]Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
[9]Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
Canto: Vieni divin Messia
Rit. Vieni, Divin Messia
i nostri affanni a sollevar;
del ciel tu sei la via,
deh, vieni non tardar.
O Dio del ciel, guarda o Signor,
del mondo tristo il gran patir
tu, Redentore, puoi lenir.
Da tempo i tuoi profeti la speme fecero brillar
coi loro annunzi lieti la fede ravvivar. (Rit.)
Caro Signor, non ti sdegnar:
col popol tuo ti supplichiam,
dacci la pace ti preghiam.
Speranza delle genti, riporta la serenità,
ascolta i nostri accenti, mostra la tua beltà. (Rit.)
Insieme diciamo.:
Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio
noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni , figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre , Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre, Signore
Vangelo lo proclama p. Nando
L’annunciazione
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
II° Lettore
Dalle Omelie sulla Madonna, di san Bernardo, abate, Om. 4, 8-9; Opera omnia, ed. Cisterc. 4, 1966, 53-54
Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.
Te ne supplica in pianto, Vergine pia, Adamo esule dal paradiso con la sua misera discendenza; te ne supplicano Abramo e David; te ne supplicano insistentemente i santi patriarchi che sono i tuoi antenati, i quali abitano anch’essi nella regione tenebrosa della morte. Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano.
O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. Perché tardi? perché temi? Credi all’opera del Signore, dai il tuo assenso ad essa, accoglila. Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. In nessun modo devi ora, nella tua semplicità verginale, dimenticare la prudenza; ma in questa sola cosa, o Vergine prudente, non devi temere la presunzione. Perché, se nel silenzio è gradita la modestia, ora è piuttosto necessaria la pietà nella parola.
Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta. Non sia, che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso. ”
p. Nando
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.
Meditazioni:
I° Lettore.
. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
II° lettore
Il Figlio unigenito si fa uomo, assumendo la nostra natura umana per salvarci. Si “il nostro Dio viene a” noi per essere l’Emmanuele, per essere colui che fa con noi la strada che ci ricongiunge al Padre.
Evento meraviglioso e stupendo che la chiesa celebra ed attua ogni anno, perché ognuno di noi possa aumentare gradualmente
I° lettore
Il Natale ci ricorda che Gesù è per noi pace, gioia, conforto. Ma per accogliere questi doni occorre sentirsi piccoli come i personaggi del presepio.
II° lettore
Questo che viene sarà un Natale meno festoso del solito a causa delle restrizioni come in qualsiasi altra parte del mondo. Forse le leggi civili ci proibiscono di celebrare come vogliamo ma niente ci impedirà di testimoniare il vero significato del Natale che è un atto d’amore. Forse le restrizioni avranno un impatto sulla famiglia, avremo meno regali, meno luci natalizie, meno alberi. Il vero significato del Natale è l’atto di amore, è Dio presente in mezzo a noi. Una presenza che passa attraverso i nostri gesti di amore.
IN NOTTE PLACIDA
In notte placida per muto sentier
dai campi dei ciel discese l’amor
all’alme fedeli il Redentor.
Nell’aura il palpito d’un grande mister
del nuovo Israel è nato il Signor
il fiore più bello dei nostri fior.(2 v)
Rit. Cantate o popoli, gloria all’altissimo
l’animo aprite a speranze ed amor.
Cantate o popoli gloria all’altissimo
l’animo aprite a speranze ed amor.
Se l’aura è gelida se fosco è il ciel
oh vieni al mio cuore vieni a posar
ti vo’ col mio amore riscaldar.
Se il fieno è rigido se il vento è crudel
Un cuore che t’ama voglio a te dar
Un sen che te brama Gesù cullar. (2v) (Rit.)
I° lettore
Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta “Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro,
II° lettore
E’ Natale E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. (Madre Teresa di Calcutta).
Canto finale ….. e poi segue la messa
Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a meta’ del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e piu’ alto silenzio.
La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.
E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest’unico verbo
che ora parla con voce di uomo.
A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell’uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l’amore che canta in silenzio
Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a meta’ del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e piu’ alto silenzio.
La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.
E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest’unico verbo
che ora parla con voce di uomo.
A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell’uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l’amore che canta in silenzio .
UN AUGURIO PARTICOLARE PER IL NUOVO ANNO
UN AUGURIO
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere, se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo.
Ti auguro tempo perché te ne resti, tempo per stupirti e tempo per fidarti non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare :non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso per vivere ogni tuo giorno, ogni ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro tempo di avere tempo ,tempo per la vita. (ELLI MICHLER )
AUGURI di felice e sereno anno nuovo
I frati di Monte Senario
fra Ladislao Gonzales
fra Giovanni Sperman
fra Ferdinando Perri
fra Maurizio Gabellini
fra Wilson Da Silva Bruno
fra Gerardo Fernandez
fra Roger Tondo
fra Arockiasamy Chinnappan