LETTERA DA MONTE SENARIO
Mese di Agosto 2019

Per  la comunità dei Servi di Maria di Monte Senario le due grandi feste che ricorrono nel mese di agosto
La Trasfigurazione del Signore (6 agosto)
L’Assunzione della Vergine Maria (15 agosto)
Rivestono una particolare forza evocatrice.

Su un monte si è verificato l’evento straordinario della trasfigurazione di Gesù che rivela ai discepoli di essere la luminosa realizzazione dell’attesa e della speranza di tutto l’Antico Testamento, è colui di cui il Padre dichiara: Questo è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. San Pietro, nella sua seconda lettera, che viene letta in questo giorno, attesta che questa voce, lui e gli altri discepoli, l’hanno udita discendere dal cielo mentre erano sul santo monte. E invita anche noi a volgere l’attenzione a questa voce profetica come “a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei nostri cuori la stella del mattino”.

È la speranza che i frati del Senario portano nel cuore e attestano con la preghiera che, come per un miracolo, li riunisce insieme più volte al giorno. Una fedeltà che vuole essere un messaggio di consolazione rivolto al mondo, secondo quelle efficacissime parole che papa Benedetto XVI ebbe a dire nell’abbazia di Heiligenkreuz (Austria) il 9 settembre 2007: «Ogni uomo porta nell’intimo del suo cuore, consapevolmente o in modo inconscio, la nostalgia di un definitivo appagamento, della massima felicità, quindi in fondo la nostalgia di Dio. Un monastero, in cui la comunità si raduna più volte al giorno per lodare Dio, testimonia che questo originario desiderio umano non cade nel vuoto: il Dio Creatore non ha posto noi uomini in tenebre spaventose dove, andando a tentoni, dovremmo disperatamente cercare un fondamentale ultimo senso (cfr. At 17,27); Dio non ci ha abbandonati in un deserto del nulla, privo di senso, dove, in definitiva, ci aspetta soltanto la morte.
No! Dio ha illuminato le nostre tenebre con la sua luce, per opera del suo Figlio Gesù Cristo. In Lui, Dio è entrato nel nostro mondo con tutta la sua “pienezza” (cfr. Col 1,19), in Lui ogni verità, di cui abbiamo nostalgia, ha la sua origine e il suo culmine. La nostra luce, la nostra verità, la nostra meta, il nostro appagamento, la nostra vita tutto ciò non è una dottrina religiosa, ma una Persona.:Gesù Cristo “L’altra ricorrenza, celebrata dai frati del Monte con molta solennità, è l’Assunzione della Vergine Maria (15 agosto).
Sono le Chiese orientali ad aver avuto sempre per questo giorno una particolare predilezione; per loro, infatti, il 15 agosto è la «festa delle feste» della Madre del Signore, è il «giorno natalizio» (dies natalis), in cui davvero la santa Vergine nasce alla vita senza fine, portata anche col corpo nei cieli e qui glorificata dal Figlio Salvatore. La Dormizione, come in oriente si preferisce chiamare la festa dell’Assunta, è la «Pasqua della Madre di Dio» e i quattordici giorni che la precedono sono chiamati la «piccola quaresima della Vergine», caratterizzata da un austero digiuno e dalla recita di un particolare ufficio di supplica alla Madre di Dio, chiamato «Paraclisis», che vuol dire «consolazione» e anche «soccorso, aiuto, difesa» e in seguito ha assunto il significato di «invocazione, supplica, implorazione». Così ,«l’ufficio di supplica alla Madre di Dio», cuore della celebrazione mariana del 15 agosto, è cantato per la guarigione delle anime e dei corpi, per quanti si trovano in momenti di prova, di pericolo, di afflizione. Questa dolcissima tradizione orientale è stata da alcuni anni intrapresa, per iniziativa di fra Maurizio M. Gabellini, anche a Monte Senario dove la chiesa è dedicata a Maria Assunta. Perciò dal 1° al 14 agosto, ogni sera alle ore 21,15, fra Maurizio presiede la celebrazione mariana con i “canoni paracletici” della liturgia bizantina e con l’esposizione del Santissimo Sacramento.
La veglia si chiude, per chi lo desidera, con la distribuzione dell’eucaristia, memoriale di quella Presenza che è al centro della Chiesa e di cui essa ha sempre bisogno. Non si interrompe, neanche nei mesi estivi, la pratica della lectio divina comunitaria: ogni venerdì, alle ore 18, la comunità si riunisce per ascoltare insieme ad amici e ospiti le letture della domenica. La lectio comunitaria è un impegno importante, richiede perseveranza e sacrificio; i frati del Senario intendono rimanervi fedeli, nella consapevolezza di esservi chiamati proprio in quanto Servi di santa Maria, la quale conservava nel suo cuore gli eventi e le parole di suo Figlio, e in obbedienza alle loro Costituzioni: «I frati, preferibilmente con i fedeli, si consacrino all’ascolto e all’approfondimento della Parola di Dio, per nutrire la comunione con il Signore e rendere più efficace il servizio apostolico» (art. 80). In conformità a questo suo impegno principale la comunità di Monte Senario organizza abitualmente nel mese di agosto un corso di esercizi spirituali aperto a tutti: quest’anno il corso è stato fissato dal 19 al 24 agosto, avrà come tema la Prima lettera di san Paolo ai Corinzi e sarà guidato da fra Giancarlo Bruni.
L’invito, che la comunità rivolge a tutti attraverso queste sue iniziative, vorrebbe essere anche il suggerimento di un modo alternativo di vivere le cosiddette “vacanze”, ricuperando il significato originario del termine; vacanza viene dal verbo latino “vacare”, cioè liberarsi ma non per vivere poi un tempo vuoto e senza senso: liberarsi dal lavoro e dalle attività di ogni giorno, che tante volte ci affaticano e ci opprimono, per dedicarsi in pace e serenità allo studio, alla conoscenza della natura e di se stessi, alla crescita della vita spirituale. Quali «innamorati della Bellezza spirituale» (Regola di sant’Agostino), crediamo che la vita debba nutrirsi di tutto quello che ci aiuta a elevarci verso i valori più alti, come ad esempio l’amore verso ogni espressione artistica che, mentre ci fa riscoprire la bellezza e l’armonia del creato, rinnova anche le nostre relazioni e il nostro modo di stare nel mondo. Mi piace.
Mi piace riportare la testimonianza del direttore d’orchestra statunitense, Lorin Maazel, che vede nella musica un grande messaggio contro il fanatismo e la guerra: «Per alcuni, suonare o ascoltare musica è un balsamo e un rinnovamento. Durante la Seconda guerra mondiale, mentre su Londra piovevano i missili V1 e V2, la pianista Clara Haskil improvvisava delle esecuzioni, spesso in strutture mezzo bombardate, per quelli che trovavano nel suo Mozart un’oasi di ragione in un mondo di pazzia».